La Crisi e la caduta dell'Impero Romano d'Occidente

 

 

LA CRISI DELL’IMPERO ROMANO

Nel secondo secolo d. C. l'impero romano aveva raggiunto la massima estensione ma nel terzo secolo iniziò invece un periodo di crisi che riguardava tutti gli aspetti dell'impero:

1)      l'esercito era disorganizzato;

2)     l'economia era molto debole.

Dopo la morte dell’imperatore Severo Alessandro, nel 235, iniziò una fase molto particolare e complessa all'interno della quale si succedettero al trono quasi 40 imperatori in circa 50 anni.

Molti imperatori erano comandanti militari scelti dal loro soldati che poi non mantenevano le promesse e venivano uccisi.

 

DIOCLEZIANO

Nel 284 salì al trono Diocleziano che era un generale originario dell'illiria (corrispondente all'attuale Croazia). Diocleziano capì che l'impero era molto grande per essere governato da una sola persona e allora iniziò una riforma amministrativa chiamata tetrarchia cioè governo di quattro Imperatori. Inizialmente divise l’impero in due parti, tenne per sé l'Oriente e nominò Augusto d'Occidente Massimiano.

Ogni Augusto doveva scegliere un Cesare che servisse da collaboratore: Diocleziano nominò Galerio mentre Massimiano scelse Costanzo Cloro.

 

COSTANTINO

Dopo che Diocleziano lasciò il potere, nel 305, la tetrarchia mostrò i suoi limiti: scoppiò, infatti, una lotta per il potere tra Massenzio figlio di Massimiano e Costantino figlio di Costanzo Cloro. 

La battaglia decisiva avvenne nel 312 a Ponte Milvio: Massenzio fu ucciso e Costantino rimase l'unica Imperatore.  Nel 324 Costantino sconfisse in Oriente anche Licinio e rimase da solo alla guida di tutto l'impero romano.

Narra la leggenda che alla vigilia della battaglia di Ponte Milvio, Costantino fece un sogno: sognò una croce infuocata nel cielo con una scritta in latino che diceva “Con questo segno vincerai”. Il giorno della battaglia, Costantino fece dipingere una croce sugli scudi dei soldati; dopo aver vinto la battaglia di Ponte Milvio, nel 313, Costantino emanò l'Editto di Milano con il quale concedeva la libertà di culto a tutti gli abitanti dell'impero.

Per porre la chiesa sotto il suo controllo Costantino nel 325 convocò a Nicea un concilio ecumenico che condannava le eresie (ossia le dottrine errate) e confermava i princìpi dell'ortodossia, ossia della dottrina corretta.

 

GIULIANO L’APOSTATA E TEODOSIO

Quando Costantino morì, nel 337, ci fu una nuova fase di lotte per il potere. Ne uscì vincitore Giuliano, detto l’Apostata, perché scelse di abbandonare il Cristianesimo e ristabilire i culti pagani come unica religione di Stato.

Il suo successore fu Teodosio, un generale di origini spagnole che, nel 380, emanò l’Editto di Tessalonica con il quale stabiliva che il Cristianesimo era l'unica religione ammessa nell'Impero Romano e proibiva i culti pagani.

Con Teodosio l'impero fu unito per l'ultima volta: dopo la sua morte fu diviso in due parti:

1)    l'impero d'Occidente tocco a Onorio

2)    l'impero d'Oriente ad Arcadio. 

Il destino dei due imperi sarà molto diverso: l'Impero Romano d'Oriente continuerà a vivere altri mille anni fino al 1453, l'impero romano d'Occidente sopravvivrà fino al 476 d.C, anno della deposizione dell'ultimo imperatore, Romolo Augustolo.

 

LE INVASIONI BARBARICHE E LA FINE DELL’IMPERO ROMANO D’OCCIDENTE

Nel IV (quarto) secolo la pressione dei popoli germanici sulle frontiere dell'Impero Romano d'Occidente era cresciuta, spinta soprattutto dall'avanzata degli Unni, un popolo di formidabili guerrieri.

Nel V (quinto) secolo, l'imperatore d'Oriente Arcadio riuscì ad allontanare dal suo regno la minaccia dei popoli germanici spingendoli verso Occidente. Qui, il giovane imperatore Onorio governava sotto la tutela del generale Stilicone che, in un primo tempo, riuscì a fermare i Visigoti a Pollenzo, vicino Asti e a Verona. 

1)   Dopo la morte di Stilicone, il capo dei Visigoti Alarico, nel 410, si spinse con i suoi uomini fino a Roma che fu assediata e saccheggiata.

2)   Nel 451 un’altra grave minaccia all'impero romano d'Occidente fu rappresentata dagli Unni che, guidati dal Re Attila, giunsero nell'Italia settentrionale portando morte e devastazione in tutta la Pianura Padana e minacciando di invadere tutta la penisola. Secondo la leggenda, fu Papa Leone I che incontrò Attila vicino Mantova e lo convinse a lasciare l'Italia.

3)    Un altro problema per l'Impero Romano d'Occidente fu rappresentato dai Vandali guidati da Genserico che sottoposero Roma a un nuovo saccheggio.

Nel ventennio seguente a Roma si susseguirono vari imperatori fino al 474 quando sul trono fu messo un fanciullo, Romolo Augustolo. Nel 476 Odoacre, il capo degli Eruli, depose Romolo Augustolo senza nominare un successore; di conseguenza, il 476 è l'anno in cui gli storici segnano la fine dell'Impero Romano d'Occidente e l'inizio di una nuova era storica, chiamata Medioevo.

 

 

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