Giovanni Verga (libro pag. 202 - 215)



Nasce a: Vizzini (provincia di Catania), nel 1840
Appartiene alle correnti letterarie di: Tardo Romanticismo (prima) e Verismo (dopo)
OPERE (scrive solo in prosa: novelle e romanzi)
OPERA PRIMA DELLA CONVERSIONE: “Storia di una capinera
OPERA DEL PASSAGGIO AL VERISMO: bozzetto “Nedda”.
Riassunto: Nedda è una contadina, orfana di padre, che lavora nei campi e si prende cura dell’anziana madre malata. Conosce Ianu e se ne innamora; essendo lei  incinta, i due giovani decidono di sposarsi per non esporre Nedda al giudizio delle persone. Ma a causa della spossatezza, dovuta alla febbre, Ianu cade da un albero e muore. Il bozzetto si conclude con Nedda, orfana anche di madre e debilitata, abbandonata da tutti, che stringe al petto la sua bambina denutrita.
OPERE VERISTE: novelle e romanzi
TITOLI DELLE DUE RACCOLTE DI NOVELLE: “Vita dei campi” e “Novelle rusticane
TITOLI DEI DUE ROMANZI PRINCIPALI: “I Malavoglia” e “Mastro Don Gesualdo”

Una delle novelle più famose è "Rosso Malpelo", contenuta nella raccolta "Vita dei campi". 
Riassunto Il protagonista è un bambino ribelle che è costretto a lavorare nelle miniere insieme al padre, Mastro Misciu. Di lui non si sa nemmeno il nome ma solo che aveva i capelli rossi. Un brutto giorno, a causa del cedimento di un pilastro della miniera, gli muore il padre, l'unico che, fino ad allora, gli aveva dimostrato un po' d'affetto. A Rosso Malpelo rimangono ora un amico storpio, chiamato Ranocchio, e un asino, sul quale spesso egli scarica le sue frustrazioni. La compagnia del suo amico dura poco: Ranocchio si ammala di tisi e, nonostante le premure dell'amico, muore. Abbandonato anche dalla madre, nel corso di un'esplorazione sotterranea, scompare per sempre senza lasciare traccia.


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